28/08/2014
Sempre più spesso mi vengono chieste delucidazioni sulla differenza tra allergie e intolleranze alimentari. Dato che se ne parla molto proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Le Allergie alimentari si manifestano con una reazione immediata o quasi all'alimento ingerito, indipendentemente dalla quantità ingerita e si verificano solo in alcune persone. In questo meccanismo entrano in gioco anticorpi di tipo Immunoglobuline E (Ig E). Normalmente gli alimenti che ingeriamo non provocano reazioni allergiche, perché durante lo sviluppo embrionale si stabilisce un meccanismo di "tolleranza". Nelle allergie alimentari si verificano degli errori in questo sistema di controllo da parte del sistema immunitario, che è deputato a riconoscere delle sostanze estranee (Antigeni) e a reagire contro di esse. La caratteristica dei soggetti allergici è quella di produrre come risposta ad uno stimolo una maggiore quantità di Ig E rispetto a quelli non allergici e di continuare a produrne di più per un certo periodo di tempo.
Tra gli alimenti che più frequentemente causano allergia troviamo
Le forme cliniche delle allergie alimentari interessano vari apparati, le manifestazioni possono essere gastrointestinali, oro-faringee (sindrome allergica orale), cutanee (orticaria acuta e angioedema), respiratorie (broncospasmo acuto con il rischio di anafilassi).
Le analisi per la diagnosi di allergie alimentari comprendono test cutanei (Prick test), che mettono a contatto i vari estratti allergenici con la cute del soggetto e la ricerca delle Ig E circolanti nel siero (RAST).
La terapia farmacologica è necessaria per controllare i sintomi, ovviamente il più grave è lo shock anafilattico, in questo caso occorre somministrare adrenalina per via sottocutanea e farmaci attivi sui sintomi specifici. Gli antistaminici si usano nelle forme meno gravi. La terapia dell’allergia alimentare è per lo più dietetica.
Per quanto riguarda la diagnosi di intolleranza alimentare sono in circolazione tutta una serie di test non convenzionali (Vega test , Dria test, analisi del capello e via dicendo...) che non hanno un riconoscimento da parte della medicina ufficiale e che sono poco affidabili, oltre che costosi! Danno molti falsi positivi, costringono ad una dieta poco variata e possono provocare carenze di alcuni nutrienti. In caso di una sospetta intolleranza può essere utile escludere gli alimenti incriminati ed successivamente reintrodurli uno alla volta.
Le uniche vere intolleranze enzimatiche sono l’intolleranza al lattosio (deficit di lattasi), il favismo (deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi) e la fenilchetonuria (carenza di fenilalanina idrossilasi)